TN Pharma Forti-Lipid: un nutraceutico per contrastare la sindrome metabolica
Negli ultimi anni, la prevalenza della sindrome metabolica è aumentata a dismisura, infatti, esaminando gli ultimi dati a livello mondiale possiamo notare come un soggetto su tre rischia di contrarre questa nuova malattia che affligge il nuovo millennio. L’obesità, la sedentarietà nonché alcune abitudini errate dello stile di vita moderno hanno avuto risvolti negativi sulla salute, per questo è essenziale affrontare tempestivamente questa nuova epidemia in quanto aumenta il rischio di sviluppare altre malattie gravi, tra cui il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e neurodegenerative.
Fortunatamente, la ricerca ha dimostrato che alcuni interventi mirati sullo stile di vita possono prevenire o invertire tale condizione. Per saperne di più continua a leggere l’articolo sulla sindrome metabolica e sul come affrontarla naturalmente.
Cos’è la sindrome metabolica?
Essenzialmente, soprannominata la malattia del benessere, la sindrome metabolica, nota anche come sindrome da insulino-resistenza, sindrome dell’obesità o sindrome X, è un gruppo di anomalie o disturbi metabolici.
La condizione è caratterizzata dalla presenza di almeno tre dei seguenti fattori di rischio:
- Un ampio girovita: maggiore di 100 cm negli uomini e 88 cm nelle donne.
- Livelli elevati di trigliceridi: 150 milligrammi per decilitro di sangue (mg/dL) o superiori.
- Colesterolo alterato con lipoproteine ad alta densità (HDL) : meno di 40 mg per dL negli uomini o meno di 50 mg per dL nelle donne.
- Elevata glicemia a digiuno: 100 mg/dL o superiore.
- Elevata pressione sanguigna: sistolica 130 mmHg o superiore e/o diastolica 85 mmHg o superiore.
Per diagnosticare la sindrome metabolica (MetS), gli individui affetti devono dimostrare almeno tre dei fattori di rischio sopra elencati. Ovviamente, alcune irregolarità, come trigliceridi elevati, colesterolo HDL ridotto oppure glicemia alterata possono essere rilevate solo attraverso esami del sangue, ma sembrerebbe che i problemi più evidenti, oltre che a livello corporeo, siano proprio a carico del sistema cardiaco.
Continuando, in caso di pressione alta (ipertensione) i sintomi possono includere vertigini, mal di testa, fino al sangue dal naso. Infine, anche un’elevata glicemia a digiuno può essere associata a sintomi da prendere in considerazione come una visione offuscata, aumento della sete, aumento della minzione e affaticamento.
Condizioni cliniche legate alla sindrome metabolica
Ci sono molte condizioni di salute coesistenti che possono essere osservate negli individui con MetS, ma soprattutto una inflaming, cioè un’infiammazione sistemica di basso grado che compromette l’intero organismo. Ma il vero problema di fondo è che questa infiammazione, se non curata, aumenta a sua volta anche il rischio di una serie di problemi gravi come l’insulino-resistenza, malattie cardiovascolari (CVD), coagulazione del sangue e diabete di tipo 2, fino a complicazioni anche a livello neurologico e vascolare, portando fino all’ictus.
Cause e fattori di rischio della sindrome metabolica
Negli individui metabolicamente compromessi, la causa principale risiede nella loro genetica e/o, come abbiamo visto, nello stile di vita. Sinceramente, se anche la genetica gioca un ruolo importante in molte malattie, è lo stile di vita la causa principale dello sviluppo di questa malattia, molto presente soprattutto nei paesi del “benessere”.
Infatti, sono state identificate diverse cause e fattori di rischio della sindrome metabolica, tra cui:
- Età: il rischio è maggiore con l’aumentare dell’età.
- Alcune condizioni di salute pre esistenti come calcoli biliari, steatosi epatica (importanza del fegato), sindrome dell’ovaio policistico ( PCOS ), apnea notturna.
- Un’assunzione dietetica di grassi saturi, grassi trans e zucchero.
- Sesso: aumento del rischio nelle donne.
- Anomalie genetiche che possono aumentare il rischio di insulino-resistenza.
- Carenze nutrizionali soprattutto a livello vitaminico e minerale a carico di carotenoidi, vitamina B, vitamina D, vitamina E, ferro e zinco.
- Sovrappeso e obesità.
- Predisposizione famigliare a malattie metaboliche.
- Stile di vita sedentario.
Inoltre, anche la resistenza all’insulina può aumentare il rischio di sviluppare la sindrome metabolica. Ma che cos’è la resistenza all’insulina? Apriamo una breve parentesi: l’insulina è un ormone che facilita il trasporto del glucosio nelle nostre cellule per far si che si produca energia, quando la risposta delle cellule all’insulina diminuisce a causa di un “overdose” di energia, derivante dall’assunzione di cibo, si verifica una resistenza da parte del nostro organismo.
La resistenza all’insulina è associata a glicemia alta, sovrappeso o obesità e può evolversi fino a sfociare in malattie come il pre diabete o diabete di tipo 2 e malattie neurodegenerative. Infine, l’infiammazione che si instaura è strettamente coinvolta nello sviluppo di malattie cardiovascolari, dimostrandolo anche in diversi marcatori infiammatori rilevati alterati, tra cui la proteina C-reattiva, l’interleuchina 6 (IL-6) e il fattore di necrosi tumorale-alfa (TNF-α).
Come trattare la sindrome metabolica
Si può guarire dalla sindrome metabolica? Certo, basta prendere piena coscienza e cambiare radicalmente l’intero stile di vita il prima possibile.
Il trattamento della MetS può variare a seconda dei fattori di rischio metabolico presenti. In casi avanzati si utilizzano farmaci antipertensivi, ossia farmaci per abbassare la pressione sanguigna, metformina, un farmaco per abbassare la glicemia, e le statine, farmaci per abbassare il colesterolo, per cercare di ridurre in primis il peso e raggiungere un peso corporeo ideale.
Però, sinceramente ritengo che in primo luogo sono gli interventi sullo stile di vita quelli che aiutano la vera perdita di peso e migliorano i fattori di rischio metabolico. Questi comprendono modifiche della propria alimentazione, integratori alimentari nutraceutici, sana attività fisica e un sonno adeguato. Vediamo alcune regole da adottare in caso di sindrome metabolica:
Alimentazione come pilastro della salute
Ci sono vari modelli dietetici che possono aiutare a ridurre i fattori di rischio metabolico e migliorare la salute negli individui con MetS; questi includono la dieta mediterranea, la dieta Dietary Approaches to Stop Hypertension (DASH) e una dieta vegetariana.
Per riassumere, gli alimenti da limitare/eliminare quando si affronta la sindrome metabolica includono:
- Bevande che sono associate a un aumentato rischio di componenti MetS e diabete di tipo 2, soprattutto se consumate quotidianamente come ad esempio succhi, Coca-Cola, bevande con zuccheri aggiunti, super alcolici, ecc.
- Carboidrati raffinati e zuccheri semplici, che aumentano il rischio di MetS.
- Grassi saturi e trans presenti nei fritti, nella margarina, negli olio raffinati, e nei prodotti pronti. Tutti questi possono compromettere la salute metabolica e possono aumentare il rischio di MetS e CVD.
Invece, gli alimenti da aumentare e prediligere quando si affronta la sindrome metabolica, ma non solo visto che sono i dettami di una sana alimentazione, includono:
- Acidi grassi monoinsaturi come Olio Extravergine d’oliva, avocado, noci, semi, che migliorano i parametri metabolici come la pressione sanguigna e i livelli lipidici.
- Acidi grassi polinsaturi presenti nel pesce azzurro (attenzione alla cottura), noci, semi di lino, che allo stesso modo migliorano tutti i parametri metabolici.
- Frutta e verdura, preferibilmente di qualità a km 0, la cui bassa assunzione è risultata essere un fattore di rischio per MetS.
- Erbe e spezie come la cannella, l’aglio, la curcuma, il rosmarino, che hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
- Cereali integrali, che forniscono fibra alimentare, hanno dimostrato di migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre il rischio di diabete.
- Proteine nobili, che possono migliorare i fattori di rischio cardiometabolico e aiutare a controllare il peso soprattutto se consumate in quantità adeguate comprese tra 1,2 e 1,8 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno in base all’attività svolta.
L’importanza dell’attività fisica
L’attività fisica è un altro fattore modificabile fondamentale per combattere la MetS. Se già iniziare con attività aerobiche semplici, come il camminare in maniera sostenuta è già un grande passo, ma per ottenere i massimi benefici, grazie alla ricerca, si è visto come l’allenamento ad intervalli ad alta intensità (HIIT) ha un impatto importante sul metabolismo soprattutto in caso di sindrome metabolica.
Per chi non conoscesse l’HIIT, è una qualsiasi forma di esercizio cardiovascolare (corda, jump squat, burpee’s, ecc) che alterna uno o più esercizi ad alta intensità e esercizio a bassa intensità o riposo. Più di qualche Trial ha esaminato gli effetti dell’HIIT. Per esempio, in uno studio recente, tre volte a settimana di HIIT per 16 settimane in uomini e donne affetti da MetS, ha apportato miglioramenti nella pressione sanguigna, circonferenza della vita e glicemia dimostrandone la sua efficacia.
Il sonno per migliorare il metabolismo
Poiché la privazione del sonno e l’apnea notturna sono state associate allo sviluppo della sindrome metabolica, migliorare l’intera igiene del sonno è un fattore da non trascurare.
Per esempio, la ricerca suggerisce che tre mesi di trattamento con una macchina per la pressione continua delle vie aeree (CPAP) può migliorare le irregolarità associate alla sindrome metabolica, inclusa la pressione sanguigna e i problemi di glicemia alterata la mattina, negli individui con apnea notturna da moderata a grave. Inoltre, in aiuto ci possono venire anche alcuni nutraceutici che migliorano tutta la sfera del sonno, come ad esempio TN Pharma Notte Relax.
Un supporto anche dalla Nutraceutica: la soluzione TN PHARMA
Anche la nutraceutica può dare un supporto in caso di sindrome metabolica, infatti, ad oggi sono diversi i principi attivi che hanno dimostrato risultati promettenti nell’aiutare a gestire e prevenire alcuni dei fattori di rischio di molte malattie che affliggono l’umanità come la MetS.
Ma cosa sono i nutraceutici e perché fanno bene? In parole semplici, i nutraceutici possono essere definiti come sostanze che hanno proprietà sia nutritive che farmaceutiche volte ad aiutare e promuovere vari benefici per la salute prevenendo i disordini metabolici.
Proprio per dare un supporto naturale ai vari problemi metabolici e soprattutto per contrastare la sindrome metabolica stessa, il Team TN Pharma ha dato vita a Forti-Lipid, un integratore innovativo a base di nutraceutici scientificamente comprovati e di qualità come la berberina, Monacolina K, estratto di ulivo OLECOL®, astaxantina ASTAGILE™ microincapsulata, olio di crusca di riso e vitamine fondamentali che contribuiscono al mantenimento di un buono stato di salute, puntando soprattutto a quella cardiovascolare, che come abbiamo visto viene seriamente compromessa in caso di MetS.
Nello specifico TN Pharma Forti-Lipid apporta queste molecole dalle azioni uniche:
- La Berberina, una sostanza conosciuta già da millenni nella medicina orientale dalle grandi proprietà. La Berberina è una sostanza alcaloide estratta dalle radici di alcune piante della famiglia delle berberidaceae, che presenta un’attività ipocolesterolemizzante, ipoglicemizzante, antinfiammatoria, antipertensiva, anti-fungina e anti diarroiche. Il suo inserimento nel Fort-Lipid è stato appositamente studiato per agire sulla riduzione dei livelli di colesterolo totale, della glicemia, dei trigliceridi (TG) e del colesterolo a bassa densità (LDL). La Berberina, a livello epatico, aumenta l’espressione del recettore delle lipoproteine a bassa densità (LDLR), grazie alla stabilizzazione dell’mRNA dei recettori LDLR, in un pathway di segnalazione che coinvolge ERK, una kinasi importantissima per la salute. Infine a sua volta avviene anche l’attiva anche AMPK, con conseguente inibizione della sintesi di colesterolo e dei trigliceridi negli epatociti. Tutti questi fattori spiegherebbero la potenza della Berberina in caso di sindrome metabolica e tutte le condizioni annesse viste in precedenza.
- Olecol®, un ingrediente naturale innovativo derivato dalle foglie di olivo, standardizzato per il suo alto contenuto di oleuropeina, un polifenolo con ottima azione antiossidante, associato inversamente non solo alle malattie cardiovascolare ma anche nel miglioramento della condizione metabolica e composizione corporea. La modalità d’azione di Olecol® è duplice. In primo luogo i polifenoli dell’oliva hanno una modalità d’azione sull’escrezione di colesterolo. Nello specifico, il fegato viene stimolato a secernere colesterolo nella bile, i livelli di colesterolo nella bile aumentano e successivamente vengono scaricati nel duodeno, comportando una maggiore escrezione di colesterolo attraverso le feci. In secondo luogo, una dose giornaliera di 250 mg di Olecol® ha forti proprietà antiossidanti, portando alla protezione del colesterolo HDL, quello buono e limitando l’ossidazione del colesterolo LDL, quello cattivo che è legato ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari e metabolici. Quindi, una manna dal cielo in caso di MetS.
- La Monacolina K, un prodotto che si ottiene dalla fermentazione del riso rosso ad opera del lievito Monascus purpureus. La monacolina K è strutturalmente analoga alla lovastatina, infatti è capace di inibire la HMGCoA reduttasi bloccando così la sintesi di colesterolo. La ricerca ha dimostrato che questa Monacolina presenta un biodisponibilità maggiore rispetto alla tipica forma farmaceutica lovastatina. A parità di dosaggio, la Monacolina K è capace di avere un effetto ipocolesterolemizzante maggiore della statina con la conseguenza di ottenere un effetto farmacologico significativo a dosaggi inferiori rispetto ai classici farmaci utilizzati e con un minor rischio di effetti collaterali. Proprio per questo effetto, visto che in caso di sindrome metabolica i livelli di colesterolo schizzano alle stelle, abbiamo deciso di dare un supporto naturale con l’aggiunta della Monacolina K di grado farmaceutico.
- Il complesso ASTAGILE™ Microcapsulato, molecola unica con una elevata innovazione tecnologica che unisce la validità della ben conosciuta astaxantina, alla versatilità e completezza dell’alga spirulina, permettendo di aumentare la produzione del colesterolo HDL, il cosiddetto “buono”, ridurre la quantità di trigliceridi nel sangue e contempo apportare un effetto antiossidante al metabolismo.
- Olio di crusca di riso, ricco di vitamine E e policosanoli, soprattutto di Octacosanolo, in grado di migliorare il quantitativo di HDL, di ridurre l’ossidazione delle LDL e produrre un effetto anti infiammatorio.
- Infine, le Vitamine C, B5 e l’acido folico che oltre ad avere un’azione antiossidante, giocano un ruolo fondamentale nel metabolismo dei grassi e nel controllo dei valori dell’omocisteina, fattore collegato ai problemi metabolici e soprattutto cardiovascolari.
Come prendere TN Pharma Forti-Lipid?
Consiglio di assumere 2 compresse al giorno con acqua, divise in due somministrazioni distanti, subito prima del pasto (se non si soffre di disturbi gastrointestinali) e soprattutto lontano da caffè, aglio o succo di pompelmo.
TN Pharma Forti-Lipid è l’innovazione della nutraceutica per combattere tutti quei problemi legati alla sindrome metabolica e alle malattie cardiovascolari annesse. Un rimedio unico nel suo genere alla portata di ogni mano che vuole puntare solo sulla qualità. Inoltre, è un prodotto adatto a tutte le esigenze perché detiene le certificazioni Gluten Free, Lactose Free e Vegan.
I problemi metabolici sono all’ordine del giorno, compresi tutti gli stati morbosi annessi come problemi cardiovascolari, sul sistema nervoso centrale e di diabete. Come abbiamo visto ci sono molti interventi da attuare per cambiare rotta, ma sta a voi decidere quando. Noi vi diamo le migliori armi naturali che potete avere a vostra disposizione quindi perché non usarle.
SITOGRAFIA:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5352455/
https://www.dovepress.com/role-of-nutrients-in-metabolic-syndrome-a-2017-update-peer-reviewed-fulltext-article-NDS
https://www.niddk.nih.gov/health-information/diabetes/overview/what-is-diabetes/prediabetes-insulin-resistance
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https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2660468/
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